Quantcast
Channel: Angelo Varlotta
Viewing all articles
Browse latest Browse all 30

Il disco interplanetario del Voyager 1

$
0
0

In questi ultimi giorni, la NASA ha potuto confermare che la sonda spaziale Voyager 1 è senza ombra di dubbio ora passato nello spazio interstellare, uscendo dalla zona di influenza del sole chiamato l’eliosfera, che è la zona dove la pressione solare sta in equilibrio con la pressione del gas interstellare. Le più recenti misure di questi ultimi mesi ha potuto confermare questa ipotesi, anche se dove stia esattamente questa zona di demarcazione è ancora incerta. Quello che è comunque considerato il vero confine del Sistema Solare è la Nube di Oort, che sta a circa 1-2 anni luce dal Sole. La sonda lo raggiungerà con ogni probabilità tra 14,000 a 28,000 anni. Caso mai la sonda incontri civiltà aliene lungo il suo viaggio infinito verso le stelle, sul Voyager è conservato un disco dove sono registrati i saluti in 55 lingue diversi, varie suoni e rumori del pianeta Terra e dei brani di musica classica, dai Concerti brandeburghesi di Bach alla musica di percussioni senegalese, dalla musica mariachi messicana a Johnny B Goode di Chuck Berry. Ne avevo sempre sentito parlare di questo disco, fin dai tempi che ne avevo parlato Carl Sagan nella serie originale di Cosmo, e mi ero sempre promesso di ascoltarlo, ma solo oggi alla notizia della conferma dell’entrata nello spazio interstellare che mi è venuto voglia di ascoltarlo. In effetti, mi stupisco che non ci siano più ascolti su Youtube di quanti ce ne siano sotto. Ecco i brani qui sotto su Youtube.


Tagged: futuro, spazio, umanità

Viewing all articles
Browse latest Browse all 30